Ablazione del tartaro

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Momento dell'operazione

L'ablazione del tartaro o detartrasi consiste nella rimozione meccanica dei depositi di tartaro sui denti utilizzando uno strumento odontoiatrico che raschia la formazione dai denti. Tale strumento (curette) può anche essere elettrico, ad ultrasuoni, l'utilizzo è dovuto all'eliminazione degli agenti eziologici che causano infiammazione.[1]

Un’adeguata igiene orale implica la rimozione della placca, un sottile strato di residui di cibo che si accumula costantemente sui denti. Sulla placca si annidano i batteri tra i quali quelli responsabili di carie e gengiviti. Se la placca non viene rimossa regolarmente, può calcificarsi in tartaro, una sostanza più dura che può causare irritazione delle gengive e altre complicazioni dentali. Il tartaro è difficile da rimuovere e richiede l’intervento professionale di un dentista o di un’igenista dentale. La pulizia regolare previene la sua formazione e aiuta a mantenere gengive e denti sani.[2]

Le condizioni individuali che predispongono alla formazione di tartaro sono tutte quelle che hanno come effetto finale la riduzione del flusso salivare (xerostomia); la saliva deterge il cavo orale e allo stesso tempo impedisce l'adesione della placca alla superficie dentaria grazie a delle sostanze in essa contenute. La xerostomia può essere causata da una grande varietà di fattori: età, stress e depressione, patologie delle ghiandole salivari (sialoadenite, sialolitiasi), patologie sistemiche (diabete, sindrome di Sjögren), terapia radiante, uso di farmaci.

  1. ^ Grant, DS, Stern IB Periodontics, 6th Edition, CV Mosby and Co. St. Louis 1988.
  2. ^ Studio Pasqualotto https://www.studiodentisticopasqualotto.it/pulizia-dei-denti/

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